“Certamente le scuole calcio danno ai ragazzi una disciplina e un ordine, e sono responsabili in prima persona del loro percorso calcistico. Però il rischio grande è che si imbrigli la fantasia.
Passare qualche ora a rincorrere il pallone o a fare gli esercizi non basta. Ci vuole altro. Ci vuole di più.
La fantasia, appunto.
Quando vedo dei ragazzi che giocano a calcio in tre metri per tre oppure dietro una chiesa mi fermo a guardarli.
Per me quella è la scuola calcio.
Se fin da bambini abituiamo i ragazzi a usare scarpe perfette, pallone perfetto, il terreno di gioco perfetto, quel ragazzo non tirerà mai fuori la fantasia.
Se invece giochi sotto un pino e c’è la radice che fa rimbalzare male il pallone, devi essere rapido e veloce a controllare la palla. Poi magari il pallone non è perfetto, un giorno è più sgonfio, un altro è troppo leggero. E allora lì viene fuori l’istinto.
Per me questo è il calcio dei bambini, dei ragazzi.
Quello che ho giocato io". (Cesare Prandelli)